Per smettere di fumare ci vuole prima di tutto una ragione forte. Non basta dirsi che fa male, che si starebbe meglio senza sigarette. Smettere di fumare è un’impresa ardua. Tutti ricordano la celebre frase dello scrittore Mark Twain: «Smettere di fumare è facile! Io ci sono riuscito parecchie volte». Vigilate sempre, non abbassate mai la guardia. L’unica e sola ragione capace di farvi smettere la sapete voi. A chi ve la chiede, dite di farsi i fattacci suoi. Se non siete convinti al duecento per cento di smettere, non smetterete mai. Per smettere di fumare ci vogliono le palle.
Non ditevi di smettere a poco a poco, oggi due sigarette meno di ieri, domani una di meno, però non quella dopo il lavoro, che mi rilassa. Per smettere di fumare ci vuole una decisione netta. Dentro o fuori. Se fumate siete out. Buttate i pacchetti che avete, anche la riserva segreta. Lavate i vestiti, lavatevi i denti, trovate un passatempo.
Fate più sport, fate di più l’amore, mangiate di più. Non abbiate paura di ingrassare. Meglio le maniglie dell’amore che la pelle gialla e l’alito che puzza. Per dimagrire ci sono tanti sistemi e tutti collaudati. Seguire una dieta equilibrata, l’allenamento aerobico. E poi c’è sempre tempo. Per smettere di fumare avete bisogno di un solo aiuto. Il vostro. Se tutti i vostri amici fumano, evitate di vederli per un mese. Fatevi delle vacanze.
Fate sport, soprattutto esercizio aerobico. I polmoni si apriranno, le endorfine entreranno in circolo, non avrete bisogno dell’aiuto della sigaretta per rilassarvi.
Bevete acqua, bevetene di più. Fate pipì. L’organismo si depurerà e butterà via le tossine da sigaretta. Evitate l’alcol e le grandi abbuffate. Evitate il caffè. Per andare in bagno esistono rimedi alternativi a caffè e sigaretta. Due kiwi acerbi al mattino hanno lo stesso effetto lassativo. Vi danno pure tanta vitamina C.
Trovate piccoli rimedi per rilassarvi quando vi fanno imbufalire. Se al lavoro vi stressano, andate in bagno e urlate. Scrivete. Scrivete di urla che puzzano di fumo. Ma non mettete in bocca quella sigaretta. Dimenticate la ritualità. È un’invenzione di qualche sociologo che deve giustificare lo stipendio. La ritualità non esiste. Esiste la sigaretta ed esistete voi. E voi la tenete tra le dita. Buttatela sotto un tacco. Guardatela e storcete il naso.
Mettete da parte i soldi che avreste speso in sigarette. Fate i conti. Un pacchetto al giorno, 35 euro a settimana, 140 euro al mese, 1680 euro circa all’anno. Datevi un obiettivo economico. In un anno, con 1680 euro in più, cosa volete fare? Una vacanza, un motorino usato, un computer, duecento chili di gelato.
Tenete il conto dei giorni, fatevi belli con i vostri amici (che avrete ripreso a frequentare). Avrete la pelle più bianca, i denti splendenti, lo sport avrà rimodellato il vostro fisico, le prestazioni sessuali saranno migliorate. Le donne ammiccheranno, gli uomini vi annuseranno.
Farete più cose, le farete meglio. Sarete meno stanchi. Meno fumerete, meno ve ne verrà voglia.
Quando avrete perso il conto dei giorni da cui avete fumato l’ultima sigaretta, allora sarete davvero sulla buona strada per smettere di fumare.
Ivan Libero Lino (ha smesso la prima volta per quattro anni e mezzo. Ora non fuma da più di tre anni)
WeWrite, anno III, n.5, maggio 2012