Che cos'è la memoria? Soltanto un'immagine residua di esperienze più o meno vivide del nostro passato, o qualcosa di più? Può forse racchiudere la nostra essenza più segreta, essere la ragione del nostro agire successivo, il generatore della nostra fiducia (o sfiducia) nel futuro?
E dove potrebbe risiedere, se non nella memoria stessa, tutta la nostra autenticità? Partendo da questi interrogativi, Tom McCarthy (inglese, trent'anni) si lancia nell'ardito progetto del suo acclamato romanzo d'esordio, Remainder (letteralmente "rimasuglio"), tradotto un po' più forzatamente in Italia come Déjà vu (ISBN Edizioni, 2007): un romanzo che sfida ogni schema e ogni bizzarria contenutistica, e che certamente non si presenta in veste di cauto tentativo di far conoscere il proprio autore con una vicenda convenzionale o innocua.