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Home Recensioni Libri Bookface: esperimento riuscito!

Bookface: esperimento riuscito!

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BookfaceLe connessioni invisibili, il primo romanzo figlio del Web 2.0 e della fabbrica di Facebook ha superato la sfida. Cominciata con l’illusione di un gioco e l’azzardo di un esperimento della moderna era digitale, l’ottimo riscontro di consensi ha sorpreso i fautori di quest’avventura lunga diciotto capitoli.


L’idea – Il progetto partecipativo è nato dalla mano creativa di settanta autori, tutti utenti del social network. I click degli oltre 1.700 fan della pagina BookFace, aperta nel settembre 2010, hanno sostenuto l’iniziativa. Contaminazioni di generi e fusione di fantasie sono stati gli ingredienti vincenti di un’opera nuova e non convenzionale. Romantic drama, noir, fantascienza sono solo alcune delle strade narrative percorse dagli ispirati scrittori, i quali post dopo post hanno confezionato un prodotto pronto per la pubblicazione. I capi squadra dei bookfacer, gli ideatori di questa macchina creativa, sono due professionisti della rete e del marketing: Roberto Secci, libero professionista in comunicazione e relazione con i media, ed Eleonora Galbiati, web marketing specialist. Abbiamo incontrato Roberto Secci, ideatore di questo esperimento di scrittura collettiva, che ha risposto ad alcune nostre curiosità sul progetto.

BookfaceBookface

Come nasce l'idea di un progetto partecipativo come Bookface?
«Ho sempre nutrito il desiderio di scrivere un libro, ma non essendo uno scrittore ho pensato di chiedere aiuto ha chi come me avesse lo stesso desiderio. Su un social network come Facebook avrei trovato l'aiuto di tante persone, e così è stato. Ho creato la pagina BookFace e scritto il primo post, lasciando spazio al prossimo aspirante scrittore. In sette mesi abbiamo scritto un romanzo di diciotto capitoli».

Settanta autori: teste e impronte diverse. Il percorso di creazione è stato facile?
«Il percorso non è stato semplice. Ognuno ha messo le proprie emozioni e il proprio stile. Il romanzo vive di tante personalità e questa è la sua unicità. La struttura narrativa è rimasta sempre in equilibrio, in maniera naturale senza interventi esterni».

Il web è sempre più usato per esprimere le proprie passioni. Società in evoluzione o libertà da politiche di vendita?
«Le opportunità fornite dal web in termini di libertà di espressione sono un valore aggiunto da non sottovalutare e da sfruttare nel modo giusto. La linea di confine tra informazione corretta sul web e dicerie è labile. Il web non è stato ancora fagocitato dalle politiche di vendita e questo garantisce un’informazione imparziale rispetto ai mezzi tradizionali».

Chi sono le connessioni invisibili?
«Le connessioni invisibili sono il risultato di un esperimento letterario. Nato come un laboratorio culturale è riuscito a unire persone di ogni parte d'Italia, creando un romanzo che ci auguriamo possa essere soltanto il primo di una lunga serie».

E se ancora non vi siete lasciati stregare dalla novità letteraria sappiate che il sequel di Bookface è già dietro l’angolo!

Federica Abozzi

WeWrite, anno II, n. 6, giugno 2011