I tempi di recupero tra una sessione di allenamento e un’altra e all’interno di uno stesso allenamento sono molto importanti. La respirazione, gli esercizi di stretching, la reintegrazione di liquidi e il riposo sono i vostri alleati per poter riprendere di slancio.
Il recupero è fondamentale per mantenere prestazioni sportive soddisfacenti e per evitare infortuni. È in questa fase, infatti, che i muscoli si riparano e si sviluppano. Un allenamento troppo intenso o l’assenza di pause tra una sessione e l’altra rischia di provocare un sovraffaticamento che può avere effetti dannosi per l’organismo.
È buona prassi non allenare mai due giorni di seguito lo stesso gruppo muscolare. Per valutare se si è recuperato, è spesso sufficiente ascoltare il proprio corpo. Se siete stanchi, se vi sentite affaticati, allora non è il caso di allenare ancora gli stessi muscoli. Se avete corso e vi fanno male le gambe, non correte di nuovo fino a quando non vi sentire bene come prima della sessione di allenamento. Potete allenarvi diversamente, ad esempio alternando l’esercizio anaerobico a quello aerobico, sempre purché non affatichiate lo stesso gruppo muscolare. Nell’esempio di prima, sconsigliamo quindi di fare flessioni sulle gambe. Flessioni delle braccia e addominali andranno invece benissimo.
All’interno dello stesso allenamento è più difficile capire se è opportuno fare una sosta e di quanti minuti. Anche in questo caso, la prima indicazione e forse la più importante, la dà l’ascolto del proprio corpo.
Se i muscoli o le articolazioni vi fanno male, fermatevi e respirate. Inspirate dal naso ed espirate dalla bocca. Se state correndo, non fermatevi completamente ma camminate. Se state nuotando, fermatevi un momento a bordo vasca. Con l’allenamento, forzando di poco tra una pausa e l’altra, accorcerete i tempi di recupero.
Fate allungamento muscolare prima e dopo una sessione di allenamento e anche tra sessioni di allenamento. Bevete molta acqua. Riposatevi. E ripartite, pronti per un altro allenamento.
Ivan Libero Lino
WeWrite, anno IV, n. 2, febbraio 2013