Cena a due, lume di candela. Il piacere di cucinare insieme e poi chissà. Quali sono i cibi afrodisiaci su cui puntare per un dopocena all’insegna di un sano e gioioso erotismo?
Immaginazione, fantasia, coinvolgimento. Qualsiasi cibo o ricetta non acquisirà il necessario potere afrodisiaco se non sarà accompagnato da una felice miscellanea di questi tre elementi. Non è solo una questione di autosuggestione. È la necessaria compenetrazione mente-corpo, spiritualità-carnalità. Il felice sincretismo tra stimoli emotivi e metabolici, carburante di un rinvigorito desiderio sessuale.
Crostacei, frutti di mare, ostriche e molluschi, asparagi. Un buon antipasto potrebbe presentare un mix di mare, magari spezzato da un assaggio a base di asparagi e gamberi. Se vi piacciono le sfide, potreste lanciarvi nella preparazione di qualche pezzo di sushi o sashimi, ricordandovi di usare anche il gari, la preparazione a base di zenzero che suggeriamo di mangiare, almeno in piccola quantità. Da molti definito “il viagra orientale”, lo zenzero è infatti un vasodilatatore da consumare preferibilmente fresco (potrete anche grattugiarlo sui vostri piatti).
E poi? Qui sta a voi. Non abbuffatevi o rischierete sì di rotolare, ma non come immaginate. Se siete amanti della pasta, non esagerate. Usate il peperoncino, preparate qualcosa di piccante. Vasodilatatore, ideale accompagnamento per quasi ogni piatto, il peperoncino è da evitare solo in caso soffriate di gastrite. Tra i primi suggeriamo le linguine allo scoglio, ma potreste osare qualcosa con il cardamomo, che in India, patria del Kamasutra, è usato in quantità. Come? Ad esempio un piatto al curry, che è ricco dei suoi semi. Nonostante l’assicurato potere afrodisiaco, sconsigliamo la pasta aglio, olio e peperoncino. L’aglio, infatti, pur essendo un vasodilatatore, non facilita lo scambio di parole dolci sussurrate avvicinando gli occhi.
Tra i secondi è da preferire il pesce, meglio se non fritto, o la sonnolenza prenderà il posto del risveglio dei sensi. Potreste invece stupire la dolce metà con un’impepata di cozze oppure con gamberoni flambé, che hanno il vantaggio di coniugare peperoncino, cognac, aglio e il potere afrodisiaco proprio dei crostacei.
Per finire, fichi, mandorle e cacao (o cioccolato). I fichi erano già usati nell’antica Grecia per celebrare i raccolti, con riti a sfondo sessuale. Le mandorle contengono vitamina E e rientrano nei cibi afrodisiaci per le loro proprietà vasodilatatrici. Il cacao è un antidepressivo ed è ricco di sostanze eccitanti. Se volete stare sul classico, potreste optare per le fragole, magari con una spruzzata di panna, purché non esageriate (il rischio di appesantirvi è sempre in agguato).
Per accompagnare il tutto scegliete un buon vino. Guai se mancasse. La stessa parola vino deriva, per alcuni, dal sanscrito “vena”, formata dalla radice “ven” (amare), presente in Venere. Il vino è quindi da sempre legato all’amore, all’ebbrezza dei sensi, alla liberazione degli istinti dalle coercizioni sociali e culturali. Quale scegliere? Un prosecco o un bianco andranno benissimo (Chardonnay se lo preferite frizzante, Vermentino di Sardegna se non volete le bollicine). Oppure un rosso, per la sue proprietà avvolgenti. Entro le giuste quantità, allenterà i freni inibitori e permetterà ai cibi afrodisiaci di sprigionare tutto il loro potenziale.
Ivan Libero Lino
WeWrite, anno II, n. 10, novembre 2011