Giungla, asfalto e rifiuti – Il rischio igienico-sanitario provocato dall’enorme mole di rifiuti riversi in strada non risparmia l’area nord del capoluogo partenopeo. Nonostante non manchino sul territorio iniziative volte alla bonifica e alla riqualificazione di aiuole e giardini, molti tratti verdi rimangono nel più completo degrado. L’oasi pubblica di via Lombardia, nel quartiere di Miano, continua a essere sommersa dai residui della recente potatura che, uniti all’acqua piovana e ai rifiuti non raccolti, rendono impraticabili viali e piste di pattinaggio.
In passato non erano mancate iniziative da parte dei cittadini che, stanchi del silenzio delle istituzioni locali, si erano addirittura autotassati per ripulire le aiuole da elettrodomestici arrugginiti, vari residuati organici abbandonati a ogni ora del giorno e della notte e addirittura siringhe usate. Numerose le proteste dei residenti dei quartieri di Miano e Secondigliano per il tardivo e spesso mancato ritiro da parte dell’A. S. I. A. dei rifiuti ingombranti che marciscono in strada o nelle rare oasi verdi della zona.
«Ho chiamato tante volte il call center della società, per richiederne l'intervento», spiega Gennaro Caso, commerciante di Miano, «Sono trascorsi tre mesi e, stanco di conservarli, li ho lasciati in strada. Lo so: ho infranto la legge – conclude imbarazzato – ma che dovevo fare? I materassi stavano marcendo nel mio garage».
Ma l’inefficienza del servizio non è la sola causa della rabbia dei cittadini della zona. Alcuni consiglieri, in passato, si sono addirittura autotassati per ripulire il terreno posto tra via Cupa della Vedova e via comunale Acquarola, in quanto il Comune, trattandosi di un terreno privato, si era rifiutato di finanziarne la bonifica. Il risultato è stato che, dopo poco tempo dalla pulizia operata, il terreno è ritornato a essere deposito di sacchi di immondizia.
Due per tutti? – In questi giorni le istituzioni locali sono in fermento. Travolti dalla bufera “rifiuti”, i rappresentanti cittadini sono corsi ai ripari avviando alcuni importanti progetti volti alla difesa del patrimonio verde del territorio. Il primo a essere stato varato è quello riguardante la “campagna anti-spreco”, promossa nelle scuole attraverso l’istallazione e l’uso di impianti fotovoltaici. È recente la bonifica della scuola “Tito Lucrezio Caro”, in via Fratelli Rossellini. Non mancano, però, numerose sorprese riguardanti Parco San Gaetano Errico, in via delle Galassie, e Parco Fiorentino, ubicato in via Fosso del Lupo. Da tempo, la prima area verde sopracitata è posta sotto l’occhio vigile di sorveglianti e telecamere. Gli alberi sono potati costantemente e la manutenzione di aiuole e giardini è continuativa in quello che un tempo non era altro che un enorme ghetto in cui erano stati accatastati fabbricati per i terremotati del 1980. Con il passar del tempo, poi, l’area è stata bonificata e riqualificata, divenendo quella che è oggi, circondata da edifici scolastici e da numerosi caseggiati. Stessa sorte per la seconda area verde che, da molti anni, versava in condizioni igienico-sanitarie disastrose. Dopo numerose proteste e sit-in dei cittadini il parco sembra aver finalmente recuperato il suo naturale splendore, tanto da ospitare kermesse folkloristiche, come il “Festival del Meticcio”, e diverse gare sportive promosse dalle associazioni ludiche del territorio.
Maria Anna Filosa
WeWrite, anno I, n. 11, dicembre 2010