Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari (di Fabio Geda, Baldini Castoldi Dalai editore) narra la storia vera di un bambino afghano di 10 anni che, costretto a fuggire dalla sua terra a causa di drammatici avvenimenti, intraprende un incredibile viaggio attraverso l’Iran, la Turchia, la Grecia e infine l’Italia, alla ricerca di un luogo in cui crescere.
Enaiatollah è un bambino hazara, un’etnia minoritaria in Afghanistan, e fin da piccolo è costretto a subire le discriminazioni da parte della maggioranza pashtun. Inoltre, i talebani hanno ucciso il suo maestro davanti ai suoi occhi e chiuso la sua scuola. La madre, per proteggerlo, è costretta a compiere il più estremo e doloroso atto d’amore: affidarlo ai “trafficanti di uomini”, sperando di strapparlo a un destino già tragicamente segnato nella sua terra.
Dall’Afghanistan fino all’Italia, Enaiatollah affronta pericoli, disagi e fatiche. I suoi ricordi si susseguono in un dialogo con l’autore Fabio Geda, in cui il ragazzo descrive le lunghe e disumane traversate a bordo di vari mezzi di trasporto, come il doppio fondo di un camion, gli impervi valichi montuosi di Istanbul e la rocambolesca traversata in gommone verso le coste greche. Lungo il tragitto perdono la vita alcuni compagni di viaggio, vittime della fame, della stanchezza, del freddo. Hussein Alì, un suo compagno di viaggio, è un bambino che ha paura del mare e teme di essere divorato dai coccodrilli. Questa sua paura ci fa sorridere, ma nello stesso tempo ci fa riflettere: i coccodrilli sono una delle paure che i profughi devono affrontare nell’oceano della migrazione e della disperazione.
Quello di Enaiatollah è un viaggio alla scoperta delle varie sfaccettature dell’animo umano: incontra i trafficanti che speculano sui clandestini, in preda alla sofferenza e alla solitudine; i compagni di viaggio, che compiono il pericoloso cammino insieme a lui. Ma durante il suo viaggio, Enaiatollah incontra anche persone capaci di compiere gesti di compassione e solidarietà: una gentile nonnina greca, un generoso ragazzo veneziano, e infine conosce il calore di una famiglia piemontese che lo accoglie nella sua casa. Questi gesti di umanità gli ridonano la speranza che, grazie alla sua grande forza d’animo, non aveva mai perso.
Nel mare ci sono i coccodrilli è un libro che ci fa commuovere e sorridere, e che arriva dritto al cuore. La storia di Enaiatollah è lontanissima dalle esperienze quotidiane di noi europei, ma rappresenta la storia di tutti coloro che sono costretti a lasciare la propria patria per andare in cerca di un futuro migliore. Lo sguardo di Enaiatollah è carico di sofferenza, come quella nascosta dietro lo sguardo di molti immigrati clandestini. Enaiatollah ha trovato un posto dove crescere e restare: è stato accolto da una famiglia italiana, è libero di studiare e di vivere la sua età. Nulla è riuscito a cancellare il sorriso dal suo volto.
Sara Sirtori
WeWrite, anno III, n. 7, luglio 2012