Sono passati anni dall'ultima volta che ho trascorso il Natale nelle Filippine. Mi ricorderò sempre il profumo, il calore e l'atmosfera di quel periodo. Modestia a parte, le Filippine festeggiano il periodo di Natale più lungo del mondo, a partire già dal 1 Settembre.
Quando accendevo la radio e sentivo le canzoni di Natale, sapevo che era l'inizio del periodo più atteso dell'anno.
It’s been years since I last spent my Christmas in the Philippines. I would always remember its scent, the color as well as the ambiance of the season. Modesty aside, the Philippines celebrates the longest Christmas season in the world, starting on September 1. The moment I heard Christmas carols in the airwaves, I knew it was the beginning of the most awaited season of the year. Our family would start decorating our house as early as October, not to mention our colorful Yuletide tree trimmed with colorful ribbons, balls and later on gifts underneath. It was really a family tradition to put trimmings and lights, no matter how high or low the Christmas tree was. Also, the whole street will be decorated with traditional Christmas lanterns, be it hand-made or store-bought, the important thing is the spirit of the season. By November, we started planning on what to prepare for our “Noche Buena”, or for the December 24 th midnight dinner, as well as for the Christmas lunch. For us children, it won’t be Christmas if we don’t have new clothes, shoes, socks as well as purses to put our day’s earnings aside from the gifts we receive then, on top of the list from Santa Claus. As the birth of Jesus Christ comes near, the whole environment will be decorated, one house to another, from simple to extravagant decorations, with more Christmas carols playing and the weather becomes colder and colder. One of the main traditions our family never failed to attend, was the Midnight Mass or sometimes it becomes Dawn Mass, depending on the church we chose. The Midnight Mass starts on December 16 where young and old, whom all believed that if one completed attending the whole 9 Nights, one’s wish will come true. It’s easy to attend if the Mass falls around 9 or 10 in the evening, but the hardest thing was to wake up in the middle of the cold night if the Mass is around 3 or 4 a.m. or even before dawn. After the mass, outside the church, lots of vendors were waiting to sell native delicacies such as Bibingka and Puto Bumbong, matched with Ginger tea. Traditionally, attending mass won’t be complete without tasting any of these mouth watering delights. Neighborhood friends gather into groups as Christmas Carolers and they sing every night Yuletide songs from one house to another. They would knock on your door during the early hours of night, sing a song or two, and the owner of the house will give them money and wish them for a fruitful night. During the 24th December, almost all houses are busy preparing for the “Noche Buena” and for Christmas day’s food. A sumptuous table won’t be complete without a slice or even a whole Chinese ham, apples, grapes, fruit salad and other native food. There is no snow around but it’s Christmas time. As early as possible, we woke up, put on our new dresses and off to church. Sometimes, we opened our gifts early in the morning while having breakfast or even later after attending the mass. We started our house-to-house Christmas greetings: we kissed elder people’s hands and in return they would give us gifts or money together with their blessings and wishes for children like us. During this time of the year, we also visited our godparents’ house, kissed their hands and collect our gifts as part of the tradition. But even if we roam the whole place, we have to go back to our house to have lunch with our family. Sometimes, we bring our playmates to have lunch with us, but others want to earn more, they continue roaming the streets for the whole time. Since we live in the ancestral house then, most of our relatives spend the season with us. At the end of the day, we count our earning’s, catalogued our gifts and exchange stories of what happen during the day, what we ate, what we received… everything children can talk about and hoping that next Christmas will be as fruitful as that year was. Now as I look back, I had this nostalgia and hoping that in the near future, I will celebrate once again another or more Christmases in my native land wishing that the traditions remain and still rich with joy and excitement as it once used to. This is a typical Christmas Philippine recipe which reminds me of the tastes and scents of my land. Bibingka Ingredients: Preparation: Soak rice in water overnight. Drain rice, reserving the liquid. In a blender or food processor, grind the rice finely, adding just enough of the reserved liquid so the mixture is not dry. Set aside for about 12 hours at room temperature. Preheat oven to 180 ºC (350º F) Beat eggs in a bowl until foamy. Add sugar and butter until fluffy. Pour the coconut milk into the ground rice and mix well. Blend into the egg mixture, beating well until smooth. Add baking powder. Wilt banana leaves by passing over an open flame for several seconds. Line 2 small baking dishes, or heatproof pans, about 20 cm (8 inches) in diameter, with banana leaves. Brush banana leaves with butter. Pour mixture into the baking dishes, distributing evenly. Top with grated cheese and brush with butter again. Bake in preheated oven for about 20 minutes or until a knife inserted in the center comes out clean. Serve hot with cheese on top and grated coconut flesh on the side. Make 2 cakes. Preparation time: 20 minutes Baking time: 20 minutes Michelle Bucu-Torres WeWrite, anno I, n. 11, dicembre 2010 Sono passati anni dall'ultima volta che ho trascorso il Natale nelle Filippine. Mi ricorderò sempre il profumo, il calore e l'atmosfera di quel periodo. Modestia a parte, le Filippine festeggiano il periodo di Natale più lungo del mondo, a partire già dal 1 Settembre. Quando accendevo la radio e sentivo le canzoni di Natale, sapevo che era l'inizio del periodo più atteso dell'anno. In famiglia iniziavamo a decorare la casa già da ottobre, per non parlare dell’albero di Natale tutto addobbato, decorato con nastri colorati, palline e tanti regali ai suoi piedi. Era una tradizione di famiglia quella di mettere gli addobbi e le luci, non importa se l'albero di Natale fosse grande o piccino. Inoltre, le strade erano adornate con le tradizionali lanterne di Natale, fatte a mano o comprate al supermercato, ma la cosa importante era lo spirito del Natale. Da novembre iniziavamo a programmare cosa preparare per la nostra “Noche Buena”, ossia per la cena di mezzanotte della Vigilia, così come per il pranzo di Natale. Per noi bambini non era Natale se non ricevevamo i doni che avevamo chiesto nella lettera a Babbo Natale: abiti nuovi, scarpe, calze e borse. Quando la nascita di Gesù si avvicinava, in ogni casa si preparavano decorazioni e si intonavano canti, mentre fuori il clima si faceva sempre più freddo. I nostri vicini di casa si riunivano ogni notte in gruppo e cantavano canzoni natalizie da una casa all'altra. Bussavano alle porte delle varie abitazioni cantando una o due canzoni, e il proprietario della casa dava loro una mancia augurando loro buona fortuna. Il 24 Dicembre in ogni casa ci si prepara per la “Noche Buena” e si cucina per il giorno di Natale. Una tavola sontuosa non era completa se non c’erano delle fette o anche un intero prosciutto cinese, delle mele, uva, macedonia e frutti tipici del posto. La neve a Natale non c’era. La mattina di Natale ci svegliavamo presto, indossavamo i vestiti nuovi e ci incamminavamo verso la chiesa. A volte capitava di aprire i regali al mattino presto mentre facevamo colazione, e a volte più tardi, dopo la messa. Poi iniziavamo a fare gli auguri di Natale di casa in casa, baciavamo le mani agli anziani, e in cambio loro ci davano dei regali o qualche soldino insieme alle loro benedizioni e auguri, sia per noi che per i nostri figli. Durante questo periodo dell'anno andavamo a fare visita anche ai nostri padrini, come da tradizione. Alla fine dovevamo tornare a casa per pranzare con la nostra famiglia; a volte invitavamo anche i nostri amici a pranzo da noi, ma alcune volte, per guadagnare di più, loro continuavano il loro giro di casa in casa per tutto il tempo. Alla fine di questa giornata contavamo i “guadagni”, parlavamo dei regali e ci raccontavamo quello che era successo durante il giorno: cosa avevamo mangiato, cosa avevamo ricevuto... sperando che il prossimo Natale sarebbe stato prospero come quello. Ora se mi guardo indietro, ho nostalgia di tutto questo e spero, in un futuro prossimo, di poter festeggiare ancora un Natale nel mio paese d'origine, augurandomi che le tradizioni rimangano sempre piene di gioia ed entusiasmo così come le ho vissute. Ecco una tipica ricetta di un piatto che si usa preparare a Natale nelle Filippine, che mi ricorda i sapori e i profumi della mia terra Ingredienti: Preparazione: Lasciare ammollare il riso in acqua per una notte. Scolare il riso, conservando però il liquido. Macinare il riso finemente in un frullatore o in un robot da cucina, aggiungendo quanto basta il liquido messo da parte così che il composto non si asciughi. Lasciare il tutto a riposo per circa 12 ore a temperatura ambiente. Pre-riscaldare il forno a 180°C. Montare le uova a neve in una terrina. Aggiungere poi lo zucchero il burro. Versare il latte di cocco nel riso e mischiare bene il tutto. Unire il composto alle uova, mescolando bene fino a che non sia compatto e uniforme. Aggiungere il lievito in polvere. Prendere le foglie di banana e passarle nel fuoco per alcuni secondi . Ricoprire le due pirofile piccole, o teglie , di circa 20 cm di diametro, con le foglie di banana. Spennellare le foglie di banana con il burro. Versare il composto nelle pirofile, distribuendolo uniformemente. Aggiungere il formaggio grattugiato e spennellare nuovamente con il burro. Mettere in forno per circa 20 minuti. Servire il piatto caldo aggiungendo il formaggio grattugiato e scaglie di cocco sul lato. Fare 2 torte. Tempo di preparazione : 20 minuti Tempo di cottura : 20 minuti Michelle Bucu-Torres WeWrite, anno I, n. 10, novembre 2010Versione originale
Traduzione a cura di Carlotta Marras
Un appuntamento imperdibile per la nostra famiglia era quello della messa di mezzanotte, che a volte diventava la “messa dell’alba”, a seconda di quale chiesa sceglievamo. La preparazione alla Santa messa di Natale inizia, in realtà, il 16 di Dicembre, giorno in cui giovani e anziani iniziano a frequentare la messa per nove sere o notti consecutive, nella speranza che il proprio desiderio si avveri. Era facile frequentare la messa per nove o dieci sere; la cosa più difficile, però, era quando dovevamo svegliarci nel bel mezzo della notte gelida e andare a messa verso le 3 o 4 del mattino, o prima dell'alba. Dopo la messa, fuori dalla chiesa c’erano ad aspettarci molti venditori in attesa di vendere prelibatezze come Bibingka e Puto Bumbong, abbinati a un té allo zenzero. Tradizionalmente, l’assaggio di queste specialità era il completamento finale della messa stessa.
Bibingka