I benefici dello stretching sono molteplici. La sua pratica costante aiuta a guarire il sistema muscolo-scheletrico con gradualità, rendendo agili quelle parti del corpo che si sono irrigidite. Lo stretching è inoltre una forma di ginnastica dolce che aiuta a conoscersi, a prestare le debite attenzioni al sistema costituito da muscoli, ossa e articolazioni. Tutti possono fare stretching e quindi tutti possono godere dei suoi benefici.
Praticato regolarmente, lo stretching agisce:
- Sulla respirazione: grazie agli esercizi per l’addome, la schiena, le spalle, il collo e le anche, che agiscono sul diaframma e sui muscoli intercostali, oltre che su quelli addominali. La capacità toracica aumenta. Il ritmo della respirazione in posizione di riposo, ossia il numero di respiri al minuto, misurato prima e dopo una seduta di stretching risulta un po’ più basso quando sono stati svolti gli esercizi, e tende ad abbassarsi considerevolmente dopo diversi anni di pratica regolare.
- Sulla circolazione: quando i muscoli sono rigidi, il sangue stenta a penetrare attraverso ogni tessuto e cerca quindi percorsi alternativi. Un muscolo che viene regolarmente esteso e che quindi conserva la sua elasticità consente al sangue di attraversarlo e ed è in grado di ricevere tutto il nutrimento necessario a mantenersi sano. Inoltre, più i muscoli sono elastici, più il sangue riesce a eliminare in modo efficace le scorie.
- Sulla volontà: la volontà dipende dalla cooperazione dei muscoli e del sistema nervoso. Quindi, più efficiente è l’azione dei muscoli, più efficace è l’operare della volontà e maggiore il controllo sul proprio corpo.
- Sulla bellezza: la forma esteriore e il portamento sono determinati dalla dalle dimensioni delle ossa e dal modo in cui si articolano tra di loro. Forma e dimensioni delle ossa non possono naturalmente essere cambiate, ma può essere cambiata la loro connessione. Il cambiamento più sensibile dovuto alla pratica costante dello stretching può avvenire nella zona del collo, delle spalle e del torace. Spalle spioventi possono diventare equilibrate, la sporgenza del ventre può diminuire, il collo può ritornare in asse rispetto alle spalle.
- Sull’energia: riducendo fatica e pesantezza, lo stretching dona una senso generale di leggerezza fisica e di energia. Questo perché, quando i muscoli sono rigidi, si contraggono, consumando energia. Muscoli elastici, viceversa, contribuiranno ad avere una sensazione di benessere e di maggiore energia.
- Sulla vita sessuale: non solo sarà possibile godere di una varietà di posizioni erotiche differenti, ma migliorerà anche la qualità dell’orgasmo. L’azione dello stretching sulla zona pelvica, sulle cosce, sulle ginocchia e sulle caviglie aumenta la flessibilità del corpo e di conseguenza il numero di posizioni erotiche possibili. Il piacere cinestesico (il piacere cioè che deriva dai movimenti sessuali) dipende dalla qualità dei nostri movimenti pelvici e spinali: più liberi e completi sono i movimenti del tronco e delle pelvi, maggiore è il piacere. La rigidità, limitando questi movimenti, inficia la qualità dell’orgasmo.
- Sulla salute e sull’invecchiamento: migliorando la circolazione, lo stretching riduce i problemi cardiaci. Accrescendo la capacità toracica, la pratica costante dello stretching allevia e previene i disturbi respiratori. Agendo sulla rigidità, inoltre, previene i disturbi articolari e muscolari, consentendo all’organismo di invecchiare meglio.
- Come complemento agli altri sport, dalla ginnastica alle arti marziali, dallo yoga alla danza, alla corsa. Infatti, se e articolazioni sono rigide e i muscoli e i tendini contratti, questi risultano più vulnerabili. Con la pratica dello stretching, i muscoli e gli altri tessuti connettivi si affaticano con minore facilità. Sarà inoltre più facile prevenire lesioni alle articolazioni e ai muscoli se si saranno riscaldati con un po’ di stretching.
I benefici dello stretching sono molteplici. Tutto sta alla pratica costante, agli esercizi che farete e al tempo che vorrete o potrete dedicarci.
Ivan Libero Lino
WeWrite, anno III, n.12, dicembre 2012